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Una nuova primavera

Quando l’aria si fa più tiepida e il sole comincia ad attardarsi prima di nascondersi dietro l’ultima collina, ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando.

È la nuova primavera. L’incanto di quell’attimo ci suggerisce quel piacevole dormiveglia dove il desiderio, sospinto da coltivata fantasia, può dare piacevoli sensazioni e idee positive.

 

Può smuovere o addirittura ribaltare situazioni difficili e complesse che, guardate da un altro punto di vista, tendono ad assumere un’altra luce, più accettabile, più propizia al nostro modo di pensare, più vicina ai nostri desideri.

 

È necessario dormire per ottenere questa magia? Può essere, ma solo per chi ha il sonno leggero. Per chi pensa, come suggerisce Lao Tzu, che“è meglio accendere una lampada che maledire l’oscurità”. Per chi riesce a godere della bellezza di una margherita senza chiederle il proprio destino. Ma non basta.

 

L’aria della nuova primavera ci invita acambiare, a rinnovarci. E noi cercheremo didarle retta impegnandoci a osservare con rinnovata curiosità e grande attenzione gliaccadimenti che toccano il nostro mondo: fatto di carta, perciò leggero e capace di volare alto.Ma anche potente per l’intelligenza della sua tecnologia, anche lei in continuo rinnovamento: per rendere le cose sempre più facili, sicure e alla portata di molti. E spesso sorprendenti.

 

Cercheremo di ascoltare le persone, per confrontarci. Per condividere i problemi, convinti che le differenze di pensiero non devono allontanarci ma diventare il volano che ci spinge a migliorare tutti, insieme. La nostra nuova primavera ha una grande storia alle spalle. Una lunga esperienza che in buona parte è stata raccontata sulle pagine di questo giornale nei suoi oltre trent’anni di vita. E che continuerà a raccontare, con rinnovato entusiasmo, le mille facce del mondo del tissue.

 

Maura Leonardi

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