PJL-40

Intrecciare l'esperienza, Intervista a Claudio Romiti

Intervista a Claudio Romiti.

Perini Journal

La capacità di gestire aziende di dimensioni internazionali richiede conoscenze e qualità non comuni: l’attitudine a osservare con attenzione il mercato riconoscendone le dinamiche più recondite, la capacità di individuare e utilizzare le risorse necessarie al ciclo produttivo, di motiva rei collaboratori facendoli parte responsabile della attività dell’azienda, di conoscere e, spesso,prevenire le esigenze del cliente.

Durante la sua lunga esperienza in posizioni di grande responsabilità manageriale Claudio Romiti ha saputo maturare queste capacità dimostrando forte sensibilità alla conoscenza e allo sviluppo della cultura d’impresa.

Esperienze e conoscenze che Romiti, assumendola presidenza di Assindustria di Lucca, mette a disposizione della Città e del suo territorio produttivo.

 

Dal 1 gennaio di quest’anno Claudio Romiti, già Presidente di Lucense1 ha assunto la Presidenza di Assindustria di Lucca. Managing Director di SCA Packaging per oltre 15 anni, Romiti ha acquisito una grande esperienza nel settore dando prova di elevate capacità manageriali e di una buona conoscenza del mondo associativo maturata sia in ambito di Assindustria Lucca che a livello nazionale come Presidente di Comieco e componente del Consiglio Direttivo di Assocarta.

 

La sua esperienza come Amministratore Delegato della SCA Packaging le ha permesso una conoscenza del tessuto industriale sul campo,mentre l’incarico di Presidente in Lucense le ha offerto l’opportunità di lavorare a progetti mirati allo sviluppo del sistema economico territoriale. Queste esperienze che cosa le hanno insegnato?

Dal momento che una persona non smette mai di imparare e di crescere, diventa difficile riassumere in poche parole 35 annidi vita vissuta in azienda, dove sono tante le cose imparate, e altrettanto si può dire per i 3 anni di presidenza alla Società Lucense. Volendo però concentrare tali esperienze in tre punti,direi, per prima cosa, la forza di non arrendersi mai, anche nei momenti nei quali tutto sembra perduto. I momenti di difficoltà,che non sono mancati, mi hanno insegnato che vanno affrontati a viso aperto e con serenità, per poi scoprire che puoi contare molto anche sull’aiuto degli altri, per superare le criticità. La seconda cosa che vorrei indicare è la capacità di intrecciare le esperienze. Rompere lo schema dei compartimenti stagni aiuta a maturare nuove idee, nuovi progetti e quindi favorisce la ricerca di nuove soluzioni e di opportunità. Lascio per ultimo,ma non certamente per importanza, lo scoprire e praticare il lavoro di squadra.Quando si riesce a fare squadra e a far lavorare le persone per un obbiettivo comune, i risultati prima o poi arrivano. Peraltro bisogna intenderci quando parliamo di lavoro di squadra,concetto anche troppo abusato e, a volte, mal interpretato. Dal mio punto di vista, una buona squadra deve avere un leader che sappia anteporre il lavoro comune alle proprie idee, dare spazio a tutti e una direzione alla squadra, senza per questo limitare la personalità degli altri; infine, un leader che si assuma la responsabilità delle decisioni, per far progredire il lavoro.

 

Per lei si apre un nuovo percorso professionale con la sua nuova nomina a Direttore di Assindustria, quali sono le sue aspettative e nuove idee per il futuro dell’Associazione. In che modo l’Associazione si rinnoverà? Nella sua nuova posizione di Direttore che cosa le piacerebbe realizzare?

L’Associazione rappresenta di per sé un buon esempio di struttura organizzata sul concetto di squadra, pronta a servire l’azionista, che è anche il suo cliente principale. Quindi non grossi rinnovamenti, ma solo quei cambiamenti resi necessari per adeguarne l’attività ai mutamenti dell’ambiente in cui operiamo. Mi piacerebbe veder incrementare le opportunità di fare impresa nel nostro territorio, attraverso una crescita della cultura d’impresa e della formazione per i giovani, perché possano presentarsi più preparati sul mercato del lavoro. Bisogna dedicare più attenzione alla formazione delle persone, ma anche saperne cogliere la propensione e sforzarci tutti di trovare soluzioni ai problemi in tempi ragionevoli, mentre oggi, purtroppo,dobbiamo lamentare ancora enormi ritardi per decisioni che riguardano le attività industriali e i loro programmi di sviluppo. È un obbiettivo forse ambizioso, ma non utopistico; bisogna avere aspettative alte, se si vogliono raggiungere obiettivi importanti.

 

Lucca è la patria del Tissue, una vera e propria Tissue Valley che racchiude know-how, storia e tecnologia. Come vede il settore, le sue potenzialità per il prossimo futuro. E per quanto riguarda il cartone? Situazione attuale e futura.

Il tissue, settore, per fortuna, ancora in crescita a livello mondiale, vede operare a Lucca aziende, sia di produzione che di fornitura di macchinari e servizi,che sono vere e proprie eccellenze e leader mondiali nei loro settori; pertanto sono fiducioso e mi aspetto ancora un buon periodo di crescita. Attenzione, però,non è detto che tale crescita avvenga tutta nel nostro territorio. Le nostre aziende più importanti lavorano in una dimensione europea e, addirittura, mondiale,quindi cresceranno ancora, ma fuori dall’Italia; pertanto le opportunità di carriera riguarderanno principalmente i dipendenti disponibili ad andare a lavorare all’estero. In questo settore, purtroppo, il territorio lucchese non potrà offrire ancora margini di sviluppo significativi. Il discorso è diverso per il cartone, perché l’imballaggio, legato come è direttamente ai beni di consumo, sta risentendo della crisi generale. Anche in questo comparto abbiamo delle eccellenze: aziende multinazionali e locali in grado, con le necessarie riorganizzazioni e con gli investimenti, di superare l’attuale fase negativa per essere pronte a cogliere le opportunità di una concreta ripresa dell’economia, che prima o poi dovrà arrivare; anzi un segnale di inversione di tendenza lo aspettiamo già nell’ultima parte di questo anno.

 

A giugno si terrà la prima edizione di “iT’s tissue: The Italian technology experience”,un evento organizzato da una rete di aziende della metalmeccanica che operano nel settore del tissue che avrà la finalità di promuovere e accrescere collettivamente l’eccellenza di questo distretto italiano nel mondo. Una sua visione su questa iniziativa.

L’iniziativa si presenta come una assoluta novità nel mondo delle macchine perla trasformazione della carta: far vedere, cioè, ai potenziali clienti che la qualità del Made in Italy nasce in un territorio che per secoli si è dedicato ad una specifica attività; nel nostro caso fare carta, un saper fare tramandato di generazione in generazione, come se facesse parte del DNA del lucchese, che qui nasce ed impara l’arte del fare la carta.

 

Il sistema paese Italia sta risentendo di una crisi a tutto tondo che mette in evidenza una crisi di valori che si ripercuotono anche nel settore industriale. Sicuramente stiamo vivendo un periodo non semplice ma l’aria che si respira è molto più remissiva e stanca che non stimolata a reagire. In che modo e con quali energie è possibile reagire?

Per fortuna a Lucca il sistema delle imprese ha, tutto sommato,tenuto e le aziende cartarie e quelle metalmeccaniche legate al mondo della carta, in particolare, hanno saputo ben affrontare la crisi, reagendo con l’innovazione ed intensificando la presenza e l’azione di penetrazione nei mercati internazionali. Forse appaiono stanche, ma più per i vincoli che la burocrazia impone loro, per i ritardi nell’adeguamento delle infrastrutture e per i costi, certo non paragonabili a quelli dei concorrenti europei.Dico europei e non mondiali non a caso, perché la maggior concorrenza la avvertiamo proprio per la disparità di costi verso il resto d’Europa; basti pensare all’energia, che non è la sola voce a cui riferirsi. Come reagire? Forse attivando proprio quel gioco di squadra, al quale mi sono richiamato, coinvolgendo leaders in grado di guardare lontano e di prendere decisioni conseguenti.

 

Parliamo di giovani e futuro, quanto è importante investire nei giovani e come poterlo fare?

È importante investire nei giovani, tanto più oggi che la disoccupazione giovanile ha raggiunto un tasso del 30%, e lo possiamo fare in due modi: attraverso un adeguamento della loro formazione scolastica e mettendo ancor di più in contatto studenti e mondo del lavoro. L’Associazione in questa direzione è impegnata con varie iniziative; cito, per tutte, il progetto “Orientagiovani”,che vede ogni anno diverse centinaia di ragazzi delle scuole primarie e secondarie coinvolti in incontri con esperti,manager e titolari delle aziende più importanti della nostra provincia.

Aggiungo che su spinta delle maggiori aziende metalmeccaniche partirà un progetto rivolto agli alunni delle scuole primarie, per sensibilizzare le famiglie sull’importanza che ai fini della ricerca di un lavoro riveste l’istruzione tecnica professionale, oggi sotto questo profilo poco considerata, mentre le aziende hanno difficoltà a reperire figure tecniche e periti industriali.

 

Sostenibilità e futuro, in che modo l’industria (tissue/carta/cartone)può essere sostenibile e guardare al futuro.

A differenza degli altri settori l’industria della carta basa la sua produzione su una materia prima rinnovabile e riciclabile,per questo già potremmo dire che è in linea con i principi della sostenibilità. In aggiunta a ciò,voglio ricordare che la nostra industria cartaria è da anni attenta a ridurre il consumo di risorse,quali l’acqua e l’energia, avendo sviluppato molte attività fra cui un progetto europeo “Paperbref”che ha consentito al Distretto Cartario di Capannori di presentarsi come best practice su posizioni di avanguardia a livello mondiale.

 

Che cosa rappresenta, per lei, l’innovazione e quanto è possibile continuare a parlare oggi di innovazione e ingegnosità nel settore della carta/cartone?

L’innovazione può riguardare molti aspetti; se riferita al processo produttivo, ad esempio, può andare dalla semplice applicazione migliorativa al brevetto, che può veramente rivoluzionare il processo stesso o il macchinario di produzione. Il settore cartario su questo versante è molto attivo ed ogni anno vengono realizzate, negli impianti delle nostre cartiere, piccole o grandi modifiche di processo o di prodotto che hanno l’effetto di rendere i nostri prodotti più competitivi nel mercato. Questi miglioramenti sono ovviamente più frequenti nel settore del tissue che non per altri tipi di carte.

 

Una sua panoramica globale sul nostro tessuto industriale.

Anche in questa fase di gravissima recessione, iniziata alla fine del 2008 con una coda ancora più acuta a partire dalla fine del primo semestre 2011, l’attività industriale della provincia e,con essa, la sua economia, ha avuto un andamento che, seppure non esente da difficoltà, è stato meno devastante rispetto al resto della Toscana. Questo perchè il nostro territorio esprime un tessuto industriale piuttosto articolato e proiettato in notevole misura verso gli scambi internazionali, che, come avvenuto anche in occasione di fasi recessive del recente passato, consente all’economia della provincia, la seconda nella graduatoria regionale, di beneficiare di compensazioni e di non raggiungere momenti di crisi acuta,che invece possono caratterizzare territori a forte, se non esclusiva, concentrazione settoriale.

Come è noto, accanto a lavorazioni industriali che, in buona parte, hanno radici lontane, si sono sviluppate attività che si sono accresciute nel tempo con moderne unità produttive,che spaziano dalla meccanica per la carta,alla nautica, alla plastica, all’alimentare, tutte attività che contribuiscono a far conoscere il nome di Lucca nel mondo.

 

La figura della donna oggi nell’industria, come è cambiata e come si sta evolvendo.

Sono molti e diversi i settori della nostra provincia nei quali la professionalità al femminile è artefice dello sviluppo di aziende o imprese economiche, dal cartario, ai servizi, alla nautica, al marmo, alla moda, alla cultura per toccare quasi tutti gli ambiti produttivi della nostra provincia, per non parlare dell’attività di supporto o consulenza all’esterno svolta da sempre da figure femminili come commercialisti e avvocati.

In ogni settore assistiamo ad un progressivo incremento della presenza femminile a vari livelli, con inserimento di figure chiave, come manager donna o consulenti al femminile,nelle aziende della nostra provincia, che, come è noto,è caratterizzata da una diffusa presenza di piccole e medie imprese, generalmente gestite a tradizione familiare.

 

Guardare avanti, tenendo sempre presente da dove siamo partitici permette di conoscere e imparare sempre qualcosa di nuovo. 

 

1 Lucense è una Società Consortile per Azioni no profit, costituita a Lucca nel 1984 con la partecipazione di soci enti pubblici, istituti e fondazioni bancarie ed associazioni di categoria.L’attività è finalizzata allo sviluppo del sistema economico territoriale e nazionale come organismo di Ricerca ai sensi della disciplina comunitaria GU UE n.2006/C 323/01. Oggi Lucense svolge attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologie e divulgazione per alcune attività anche internazionale.

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