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Lucca Comics & Games

... quando i personaggi dei fumetti e del fantasy prendono vita giocando tra le vie di un'antica città toscana.

Lucia Maffei, foto di Lucia Maffei e Riccardo Bonuccelli

All'inizio di novembre, quando gli alberi delle Mura annunciano l'arrivo dell'inverno, Lucca è inondata da un fiume allegro, colorato e giocoso, composto dagli oltre 155.000 visitatori di Lucca Comics and Games, il Festival del gioco e del fumetto che, per importanza e dimensioni si accredita, dopo Tokio e Angoulême in Francia, come il terzo più importante appuntamento a livello mondiale superando anche i numeri del salone internazionale di San Diego negli Stati Uniti. È un mondo animato e surreale quello delle migliaia di appassionati di tutte le età che, in modo pacifico ed ordinato, in nome dei loro eroi su carta e pellicola invadono le strade del centro storico tra mille espressioni creative, fermandosi a ogni passo per fotografare ed essere fotografati. E grazie a loro, la compassata e silenziosa Lucca, per qualche giorno, si trasforma in un luogo animatissimo e vivace diventando non solo la capitale del gioco e del fumetto ma anche il centro d'incontro per le migliaia di Cosplayers che arrivano, per farsi ammirare nei loro coloratissimi costumi, da tutta Italia e dall'estero. E sono proprio loro, i Cosplayers, a rendere unica, incantevole e magica la folla che anima la città toscana. Ma chi sono i Cosplayers? Il loro nome deriva dall'abbreviazione delle parole inglesi costume e play e sta ad indicare gruppi di ragazzi che si vestono come i personaggi dei fumetti, o i protagonisti dei più famosi video-giochi e dei film di animazione o di fantasy.

Essere Cosplayer è una filosofia, uno stato dell'anima che non significa solo indossare un costume e truccarsi, è qualcosa di più profondo perché comporta il diventare il personaggio di cui si assume la sembianza. Significa muoversi come lui, pensare, camminare e gesticolare come lui, un totale stato d'immedesimazione e di metamorfosi che si compie, in modo assoluto, col proprio beniamino insomma un modo articolato e complesso di renderlo vivo, davvero in carne ed ossa. Questo fenomeno davvero molto insolito si è diffuso in Giappone tra gli anni ‘80 e ‘90 dove venne definito col termine "kosupure", oggi la sua diffusione su scala mondiale è enorme, e molti sono gli appuntamenti in ogni parte del mondo, e Lucca, senza dubbio, è uno dei più conosciuti e importanti.

È davvero "dura la vita del Cosplayer" canta la canzone che apre la gara più attesa, quella per essere proclamato il Cosplayer più bello dell'anno. La canzone narra le fatiche, le passioni, le amicizie, gli odi e le invidie del mondo dei Cosplayers; le notti insonni per terminare l'agognato costume, i rischi per la salute che si corrono ad andare in giro semisvestiti in pieno inverno. Canta un mondo fatto di insospettabili vicini di casa che nelle associazioni e nelle manifestazioni che li radunano si trasformano nei propri eroi gareggiando per la bellezza e la perfezione dei costumi. In effetti per essere riconosciuto un vero Cosplayer le regole sono ferree ed, in particolare, la più importante è quella per la quale "i vestiti devono essere realizzati completamente da noi nel più completo rispetto dello spirito e della filosofia del cosplay." Ci spiega Massimilano Poggi, vincitore del primo premio nel 2010 con il personaggio di Jareth, il re dei Goblin, interpretato da David Bowie nel film Labyrinth.

 

"Lo studio del costume e del personaggio, la ricerca dei materiali, le prove, la costruzione di ogni minimo dettaglio richiede anche un anno di lavoro ed estenuanti prove. Ma l'emozione di "essere" lui, di far vivere il personaggio, è il premio più bello. Un'emozione assoluta che ripaga di ogni sforzo". Se la tradizione dei Cosplayers nasce in Giappone e fa riferimento alla splendida cultura del fumetto che viene dal Sol Levante non è un caso se alla manifestazione lucchese un intero palazzo, l'ex-Real Collegio diventa per 5 giorni il Japan Palace e se l'Ambasciata Giapponese in Italia ha scelto proprio Lucca, per promuovere le tradizioni e la cultura del proprio paese. Il Sol Levante è stato infatti uno dei grandi protagonisti delle ultime edizioni della manifestazione lucchese facendo affluire in città disegnatori, autori e artisti che hanno animato di anime e manga le varie location.

 

A Lucca, tra gli appuntamenti dell'edizione 2011, da ricordare la mostra "L'uomo che racconta" del grande Jiro Taniguchi a Palazzo Ducale e le esibizioni delle Tokio Dolores, arrivate direttamente dal Giappone e non certo passate inosservate con la loro Pole Dancing spot Live, uno spettacolo di arti performative caratterizzato dall'uso di danza aerea, di effetti visuali e di musiche originali che ha costituito l'eccitante prologo della notte degli Oscar di Lucca Comics and Games. Un appuntamento da non mancare dunque perché anche il programma di Lucca 2012, che festeggia la quarantaseiesima edizione, offre un'esperienza visiva e culturale di rara bellezza, uno spettacolo unico i cui numeri parlano da soli: 20.000 i metri quadri espositivi disseminati tra piazze storiche, saloni di antichi palazzi, cortili rinascimentali e gli affascinanti spazi aperti ed alberati delle Mura urbane preparati per accogliere gli oltre 500 espositori da tutto il mondo; 600 eventi, incontri e concerti; otto mostre internazionali e molto, molto altro ancora che non si può raccontare ma solo vivere passeggiando tra il 1° ed il 4 novembre nelle le strade della città.Info: www.luccacomicsandgames.com

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